MARTA BELLU
La natura del pensiero e il pensiero della natura, sono lo stesso (A.N Whitehead)



ph. Andrea Sanson
IRIDE (2023)
L’ìride è una sfera attraversata dalla luce che permette la visione ma è anche un fiore,
un miinerale iridescente,
alcune specie di animali cangianti,
un genere di insetti dell’ordine mantoidei.
E’ una generatrice di mondi.
Ìride è un progetto ispirato alla processualità della natura, alla liquidità della forma e alla qualità organica del linguaggio.
All’interno di un ecosistema il linguaggio è una qualità organica che nasce dal processo relazionale degli elementi che lo compongono.
Ìride nasce dalla relazione con l’ambiente - ecosistema specifico che abita ponendosi all’interno della ricerca di una nuova generazione di linguaggio.
È una creazione performativa eco-specifica che richiede l’abitare un luogo, conoscerlo e osservarlo, ascoltarlo con un approccio scientifico e contemplativo. E’ un progetto sperimentale, ibrido, non replicabile, che richiede la scelta dello spazio e un tempo di residenza. Non basta un “sopralluogo”, non è uno spettacolo, non è all’aperto.
Nella processualità, nel sistema di relazioni, c’è un co-abitare un con-crescere di ambienti, drammaturgie eco-specifiche che nell’atto performativo sono ri-composte dallo sguardo. Ìride è una performance che riflette specificatamente il luogo che abita e da cui viene guardata. Ispirandosi all’osservazione della natura dell’acqua indaga, attraverso il concetto di sguardo come strumento compositivo, la relazione liquida tra soggetto e paesaggio: svuotare chi guarda in ciò che è guardato.

Parco Oglio Nord (Acqualunga). Ground Music Festival e Carte della Terra. Ph Andrea Sanson
C’è un principio liquido dentro la forma che compone corpi potenzialmente infiniti, dà vita alla pluralità degli esseri viventi. Ha le sembianze del luogo che abita, si trova in bilico tra le figure: minerali, vegetali, animali, antropomorfe, aliene. Non c’è separazione o differenza tra chi osserva e quello che è osservato. Il peso dello sguardo sposta il peso del corpo, disegna il paesaggio. Il corpo stesso è osservatore e paesaggio.
Il corpo, esteso, si ricompone all’interno di un ambiente di elementi che inizialmente erano solo apparentemente esterni.
Il paesaggio e il corpo, in continua formazione, sono un soggetto unico e molteplici apparizioni.
La danza prende forma nel dispiegarsi di geometrie viventi che dialogano con gli elementi dell’ambiente in cui si muove e si riflette, il farsi della forma è sempre connesso al respiro e al paesaggio sonoro. L’azione è concreta e transitoria, è invisibile e allo stesso tempo è un’immagine che appare, crea e si fa paesaggio.
Il soffio è origine del vivente, la prima forma concreta dove il corpo e l’ambiente si mescolano. Il suono, è la gestualità del paesaggio nel suo farsi, il principio vitale dell’immagine nel suo continuo trasformarsi. La ricerca musicale è finalizzata alla creazione di un ambiente sonoro che rispecchi le caratteristiche e le dinamiche di un ecosistema vivo e pulsante mediante un dialogo tra suoni ispirati o provenienti da diversi ambienti naturali e partiture elettroniche in una compenetrazione continua fra ordine e casualità.
TRIFOGLIO
Danza Marta Bellu
Suono Donato Epiro
Set/Light design Andrea Sanson
Realizzato con il supporto di Life Is Life, un progetto di Smart e Fondazione Cariplo, Zeit – Le Alleanze dei Corpi, Progetto BAO.
Con il sostegno di Dancescapes 2023, progetto promosso da Danza Urbana ETS, con il sostegno di MiC, con il supporto di h(abita)t e la collaborazione di ORA e la Rassegna Rami d’ORA. In collaborazione con Versiliadanza. Progetto selezionato per BODYSCAPE 2023 nell’ambito di DANCESCAPES, progetto a cura di Danza Urbana ETS
“Come sarebbe poter unire acqua ed anidride carbonica, costruire i nostri zuccheri, brillare di luce bioluminescente, poter essere attraversati dalla luce?"
Il trifoglio è per lo più una pianta annuale o biennale, in alcuni casi perenne. Era particolarmente noto agli antichi per la sua capacità di rendere fertile il terreno su cui cresceva. La nostra ricerca consiste nel far dialogare la danza, il suono e la luce al fine di creare nuovi ecosistemi in equilibrio all’interno di luoghi dell’altrove. Pur mantenendo una loro specificità e identità, questi elementi si compenetrano ricercando livelli di complessità e fluidità nel linguaggio e nella struttura della composizione.
Trifoglio è creato da Marta Bellu (danzatrice, coreografa e psicologa), si occupa di ricerca coreografica in indagando il linguaggio in dialogo con la composizione musicale, in particolare la relazione tra corpo, suono e luce; Donato Epiro (biologo, compositore e musicista polistrumentista) incentra la sua ricerca sul rapporto fra suono ed ambiente naturale che intreccia tematiche ecologiche, antropologiche e fantastiche; organista del duo Cannibal Movie, è fra i fondatori del progetto Canti Magnetici; Andrea Sanson (light designer e scenografo), la sua ricerca indaga un sistema non solamente visivo ma anche sonoro/coreografico, dal 2017 lavora con la Societas Raffaello Sanzio. Si è sviluppato con la collaborazione del musicista Glauco Salvo sulla diffusione sonora e della costumista Chiara Venturini.

Monastero di San Pietro in Lamosa (Provaglio d’Iseo). Ground Music Festival Ph Andrea Sanson
MARTA BELLU
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