MARTA BELLU
MINDFULNESS & BEAUTY
Fare luce ed esprimere bellezza
Perché Mindfulness and beauty?
La conoscenza è una pratica, un’esercizio ad abitare l’ambiguità, l’arte di vivere consapevolmente. Lo spazio dell’incertezza che abitiamo quotidianamente è un luogo di massima complessità e potenzialità: è uno spazio relazionale e transizionale che permette la trasformazione.
Rendere feconda la possibilità di stare nel mezzo, nella relazione e della ricerca crea le condizioni per il conoscere stesso e per l’espressione. Questo è anche il primo obiettivo dell’educazione: promuovere la partecipazione alla circolarità come una consapevolezza del movimento del relazionarsi, che ci permette di stare nel processo e non nel risultato, di fare di ogni passo una meta. La forma dell’arte come la forma del conoscere, é fondata sul ri-conoscimento e quindi sulla consapevolezza della relazione: nel primo caso fondiamo l’etica, nel secondo caso l’estetica e queste non sono separate. Il progetto Mindfulness and beauty consiste nel mettere in circolo queste in-formazioni proponendo una pedagogia trasformativa basata su un approccio contemplativo alla conoscenza, che indica una pratica del conoscere che richiama l’etica, ma che si fonda anche sulla bellezza e sulla potenzialità di espressione curato dall’educazione estetica.
La conoscenza non è solo una questione di cosa conosciamo ma di come conosciamo e questo come è la questione fondamentale da ricercare nell’educazione.
La conoscenza contemplativa si riferisce alla cognizione come qualcosa di concreto, incorporato e vissuto in linea con le scoperte della cognizione incarnata all’interno delle moderne scienze cognitive. La pratica della conoscenza è un esercizio a praticare i mondi intermedi, a stare nella ricerca; i mondi intermedi sono costruzioni comunicative di relazioni che si creano nei processi di apprendimento dati dal gioco e dall’arte. L’illusione, da in-lusio, è la capacità di creare un gioco, è un esercizio costante di consapevolezza. Nell’illudersi consapevolmente, nel fare finta e nell’imitare l’altro avviene la conoscenza. L’imitazione è il processo alla base dell’apprendimento e permette la generazione di autonomia attraverso la comprensione della differenza (Iacono, 2016). Il luogo dell’esperienza culturale è lo spazio potenziale tra quello che l’individuo incontra fuori da sé; questo luogo dell’apprendimento è la dimensione del gioco che è anche la dimensione estetica, ossia il luogo della bellezza che tende tra vita e forma. L’educazione estetica in questo senso potrebbe essere un modello per l’educazione in senso lato sottolineando l’importanza delle competenze acquisite nella dimensione ludico-estetica.
MARTA BELLU
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